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Vita in Campagna
Sommario rivista Approfondimento
04
Aprile

  2003
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GUIDA ILLUSTRATA ALL'IRRIGAZIONE DEL PICCOLO SPAZIO VERDE
Progettiamo e realizziamo l’impianto  irriguo di una piccola azienda familiare


Il problema dell’irrigazione è molto sentito dagli agricoltori part-time che nei loro piccoli poderi coltivano un po’ di tutto allo scopo di soddisfare il fabbisogno della famiglia, perché anche nei piccoli appezzamenti l’irrigazione è necessaria per assicurare produzioni di qualità. E occorre tener conto che gli ortaggi, le piante da frutto, la vite, i seminativi, ecc., hanno esigenze irrigue diverse.
Spesso le aziende sono dotate di sistemi vecchi e non più efficienti, talvolta irrazionali o parziali. Dotarsi di un efficiente impianto di irrigazione diventa perciò indispensabile, considerando che nel periodo estivo le piogge, specie nel centro-sud d’Italia, sono sempre molto scarse.
L’azienda familiare è quasi sempre condotta part-time direttamente dal proprietario e quindi un impianto d’irrigazione razionale consente un grande risparmio di tempo e permette di fornire la giusta quantità di acqua ad ogni coltura.
Con questa Guida illustrata vogliamo fornire dei suggerimenti pratici per realizzare un impianto di irrigazione nelle aziende di piccole dimensioni, ed in particolare per quelle case di campagna che hanno un giardino, un orto, un piccolo frutteto ed un vigneto per l’autoconsumo familiare.

Zone da irrigare

Zona giardino 14x17,5 m

245

Zona orto 15x7,5 m

112,5

Zona per colture
a pieno campo 30x36 m

1.080

Zona frutteto:
tre filari di alberi da frutto misti
(distanze di impianto 5x5 m)

299

Zona vigneto:
filari di piante allevate a spalliera, 
interfilare di 3 m

240

Totale superficie da irrigare

1.976,5

La scelta del sistema di irrigazione
Occorre trovare una soluzione che soddisfi insieme le necessità di giardino, terrazzo, orto, campo frutteto e vigneto

Per raggiungere il nostro scopo prenderemo in esame un’azienda familiare-tipo, caratterizzata da appezzamenti con colture molto differenziate: una zona giardino, un terrazzo, un orto, una zona con coltivazioni a pieno campo, un frutteto e un vigneto.
Esamineremo nei loro aspetti costruttivi i sistemi irrigui migliori che si possono adottare per l’irrigazione in aziende di tali dimensioni e colture.
Prenderemo in considerazione essenzialmente gli aspetti pratici dell’installazione dei singoli impianti, rimandando per l’approfondimento teorico a pubblicazioni specializzate.
Analizzeremo le varie possibilità di irrigazione per ogni singola zona colturale, scegliendo il sistema irriguo ritenuto più idoneo per il caso particolare e indicando per esso le modalità essenziali per la progettazione e l’installazione.
L’azienda scelta come esempio ha una superficie complessiva di 2.437 metri quadrati, di cui 1.976,5 destinati a coltivazioni da irrigare, suddivisi come indicato nella pagina precedente.
Si suppone di prelevare l’acqua da una canaletta consortile o da un canale che scorre lungo un lato della proprietà. L’impianto previsto sarà di tipo automatico con una pompa elettrica che preleva l’acqua dalla canaletta consortile.
Una tubazione principale di adduzione porterà l’acqua alle varie zone da irrigare, per ciascuna delle quali sarà previsto un impianto specifico.

Prospetto dell’azienda presa in esame
 
Legenda. Questa è  la piccola azienda che  intendiamo irrigare: 
si notino le diverse parti  destinate a orto (1), vigneto (2),  frutteto (3) e campo (4) (per  l’autoconsumo familiare), oltre al giardino (5) e al terrazzo fiorito (6)



La qualità delle acque di irrigazione
Il problema dell’inquinamento delle acque implica la necessità di una  verifica periodica delle loro  caratteristiche attraverso  un’accurata analisi chimica
Qualsiasi sia la fonte di approvvigionamento, la qualità dell’acqua irrigua è il primo problema da affrontare. Nel nostro caso si tratta di acqua di scorrimento superficiale; questa è da considerarsi tra le migliori acque per l’irrigazione in quanto è ricca di sostanze concimanti; inoltre è caratterizzata da temperatura più elevata rispetto a quella prelevata da un pozzo o proveniente da falda sotterranea. 
I problemi di inquinamento sono però molto diffusi ed è bene perciò accertarsi periodicamente della qualità delle acque, portando dei campioni ad un laboratorio di analisi (ve ne sono in ogni città, cercate nelle Pagine Gialle alla voce «Analisi chimiche»). Le caratteristiche ideali dell’acqua per l’irrigazione sono riportate nella tabella qui sopra.
In ogni caso l’acqua per l’irrigazione con piccoli irrigatori o a goccia richiede una buona filtrazione: filtri a sabbia e a rete per acque superficiali, filtri centrifughi per acque di pozzo (vedi pag. 21).
Quando non sono disponibili acque di superficie si deve ricorrere al prelievo di acque sotterranee tramite la perforazione di pozzi; questi si possono distinguere in:
- pozzi freatici, la cui acqua non è in pressione; si attinge acqua dalla prima falda (3-10 m di profondità);
- pozzi artesiani, profondi 60-100 m, da cui l’acqua esce fino alla superficie; 
- pozzi semiartesiani, uguali ai precedenti con la differenza che la risalita dell’acqua è parziale e si ferma sotto il livello del terreno.

Planimetria dell’azienda presa in esame
 
Planimetria dell’appezzamento con indicazione dell’impianto di irrigazione realizzato supponendo di prelevare l’acqua dal canale che scorre lungo un lato della proprietà tramite una pompa elettrica (P). Una tubazione di adduzione porta l’acqua alle varie zone da irrigare; l’erogazione dell’acqua è comandata da elettrovalvole (O). I dettagli dell’impianto di irrigazione delle differenti parti (giardino, terrazzo, orto, campo, frutteto e vigneto) sono presi in esame negli specifici articoli delle pagine seguenti


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